mercoledì 31 marzo 2010

"QUARTO di COPERTINA"

“Se avessi voluto, avrei potuto ancora salvarmi, e non solo dall’ergastolo,ma anche e per quanto sia spiacevole dirlo, da me stesso.Il tempo delle indecisioni era terminato, mi attendeva una scelta,una scelta che si poteva sintetizzare in due semplici parole:vita o morte”
“In questo mio rifiuto, inconscio credo o forse dettato dall’istintodi sopravvivenza, di vedere cosa ci fosse sotto di me, misono cullato per mesi, per anni, fin quando un giorno in cui le maree mi trascinarono in uno specchio d’acqua limpida, abbassando losguardo vidi in lontananza il fondo del mare e, appena sotto di me,i piedi ignari della distanza che li separavano da quel fondo cosìlontano. Solo allora iniziai a rendermi conto di come la mia fosseuna salvezza effimera, illusoria.”
Brevi spaccati di vita carceraria e un tragico fatto di cronaca nera accaduto alla fine degli anni Novanta, fanno da sfondo a questo libro che è insieme romanzo e testimonianza, un percorso emozionante, profondo e commovente in cui l’autore va alla ricerca della propria identità.Un percorso che si snoda attraverso sofferenze e pentimenti, rimorsi e voglia di riscatto personale, per giungere infine alla rinascita come uomo, padre e figlio.Sullo sfondo di una storia vera, l’autore ripercorre attraverso gli occhi delle emozioni gli anni trascorsi in carcere. Un viaggio emozionante, profondo e commovente all’interno dell’IO più profondo.

domenica 7 marzo 2010

SINOSSI


SINOSSI
Il libro, autobiografico, ha come filo conduttore gli anni della detenzione dell’autore, dal 1999 al 2008.Il libro si presenta su due piani narrativi distanziati temporalmente che si intrecciano, capitolo dopo capitolo, alternandosi: la notte e i minuti precedenti la scarcerazione e la narrazione, sotto forma di memorie, degli avvenimenti che lo hanno portato in carcere e il percorso di quegli anni.Si ripercorrono i vari momenti della latitanza, dell’arresto, dell’impatto con le carceri spagnole, dell’estradizione in Italia, della condanna all’ergastolo ridotta in appello a 21 anni, la separazione con la moglie, i rapporti con il figlio e la madre, la decisione di collaborare con la giustizia, la mancanza di una vita affettiva e sessuale, la “conversione” al buddismo, la continuazione degli studi e i primi permessi. E’ il racconto appassionato e toccante delle emozioni, delle riflessioni e dei pentimenti lungo un doloroso percorso interiore, fino alla presa di coscienza di ciò che era stata la sua vita, dei rapporti con sua madre e suo figlio e soprattutto, alla reale comprensione del significato di avere provocato la morte di un uomo.Nel racconto sono inseriti brevi ma significativi sprazzi di vita carceraria, un altrettanto breve “saggio” sulla situazione delle carceri in Italia e una valutazione sull’indulto del 2006 e termina con un epilogo dove vi sono racchiusi i mesi successivi alla scarcerazione.